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Tecniche di indagine della Geofisica
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Prospezioni geoelettriche

L'indagine geoelettrica è una tecnica non invasiva finalizzata a fornire sezioni verticali del sottosuolo dove possono essere chiaramente individuate dal contesto geolitologico:

  • aree inquinate
  • cavità o la presenza di corpi anomali
  • presenza di falde acquifere
  • estesi siti archeologici.

Lo strumento utilizzato, un resistivimetro ad alta risoluzione, energizza con opportuni criteri gli elettrodi posizionati al suolo, misurando contemporaneamente la resistività del terreno a varie profondità. Questo processo ripetuto automaticamente per tutta la lunghezza dello stendimento permette di creare una sezione del sottosuolo (tomografia elettrica di resistività) e di evidenziare qualitativamente e quantitativamente sia la presenza di sostanze inquinanti, sia la presenta di materiale anomalo (fusti metallici, fusti plastici, scorie inquinanti, etc).

Insieme a quelle sismiche sono le indagini geofisiche più conosciute e usate per il rilievo di strutture sepolte, rinvenimento di falde acquifere, studio di agenti inquinanti e ricerca di discariche

AMBITI DI APPLICAZIONE

  • individuazione aree inquinate
  • monitoraggio dell'ingressione marina nelle falde
  • cavità o presenza di corpi anomali
  • presenza di falde acquifere
  • estesi siti archeologici
  • ricerca di discariche abusive 
  • analisi bi-tridimensionale del sottosuolo
  • mappatura della permeabilità dei terreni
  • studi di bonifica ambientale

VANTAGGI

Nelle indagini per la ricerca di discariche abusive il metodo geoelettrico garantisce un ottimo risultato anche nel caso di fusti non ferromagnetici (plastica o vetroresina), segnalando inoltre il volume di terreno interessato da eventuali sversamenti di idrocarburi.

La metodologia viene applicata con successo anche per la ricerca di falde acquifere e permette, non solo di calcolare con esattezza la profondità della sorgente ma anche il volume di essa.

In passato sono state utilizzate per indagini a grande scala, successivamente, con l'affinarsi delle metodologie sono state applicate anche a piccola e a micro scala per indagini, ad esempio, sulle pavimentazioni stradali.

In ambito archeologico si possono distinguere discretamente i riempimenti ed i resti di strutture in muratura.

L'insensibilità per la maggior parte delle interferenze di origine antropica come ad esempio vibrazioni o presenza di masse metalliche ne fanno un valido metodo di indagine in molte situazioni.

[...] l'applicazione della tomografia elettrica su una muratura in laterizio a faccia vista, soggetta a forte deterioramento fisico e chimico [...] è in grado di segnalare con estrema precisione le zone maggiormente degradate in relazione alla quantità di umidità presente al loro interno. [...]

Nella ricerca archeologica le applicazioni dei metodi elettrici sono invece molto più diffuse perché ovviamente rilevare le variazioni del campo elettrico indotto nel sottosuolo con appositi dispositivi, (picchetti di rame), che possono o meno essere accentuate dal contrasto di resistività esistente fra le strutture archeologiche e il terreno inglobante le stesse, è sicuramente stato sempre efficace ed affidabile data la stretta correlazione con le più comuni indagini ambientali e civili

 

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